MILANO – Quando ieri sera gli si sono spalancate le porte del carcere di Opera era ''disorientato ma tranquillo'' e dopo una notte in cella, Lele Mora ha fatto sapere di essere pronto a ''parlare'' e a dare ai magistrati che lo accusano di bancarotta fraudolenta aggravata e che soprattutto sono alla ricerca di un piccolo tesoro in Svizzera, tutti ''i chiarimenti e i documenti necessari''. E, se quei soldi ci sono, a farli rientrare.
Il giorno dopo l'arresto dell'agente dei vip, coinvolto anche per il caso Ruby, la giovane marocchina che ha detto di essere rimasta ''colpita e dispiaciuta'' per quel che e' accaduto, questa mattina e' stata la volta dei suoi difensori: Nicola Avanzi e Luca Giuliante, dopo una visita in carcere all' impresario che hanno ''trovato provato ma sereno'', si sono presentati in procura per un colloquio con i pm Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci in vista dell'interrogatorio di garanzia che il gip Fabio Antezza ha fissato per dopodomani.
Interrogatorio a cui partecipera' almeno uno dei due pm, e al quale, come hanno spiegato i due legali, Mora si sta preparando perche' ''ha intenzione di chiarire''. Non solo. E', nel corso dell'incontro al quarto piano del palazzo di giustizia, stata data la disponibilita' di rendere uno o piu' interrogatori di ''carattere investigativo'' davanti agli inquirenti e di fornire la ''documentazione necessaria affinche' si possano fare i riscontri''. Solo dopo, eventualmente, si potra' fare istanza degli arresti domiciliari. Insomma da giovedi' potrebbe cominciare una sorta di ''partita a scacchi'' tra accusa – che al momento su questo capitolo di indagine ha i margini per chiedere il rito immediato – e difesa.
Al centro c'e' quella cospicua cifra che la Procura intende recuperare, non solo perche', per via della bancarotta da 8 milioni e mezzo della Lm Management, i debiti piu' che altro con il fisco sono massicci (la stima e' di circa 16 milioni), ma anche perche' si sospetta che Mora abbia un piccolo capitale all'estero. In particolare, sono gia' state avviate le rogatorie in Svizzera, con il conseguente blocco del conto personale aperto alla Bsi di Lugano, per recuperare, al momento, quegli oltre due milioni e mezzo ricevuti da Mora in assegni circolari firmati da Giuseppe Spinelli, il manager di fiducia di Silvio Berlusconi e la cui esistenza e' emersa con certezza nell'inchiesta su Ruby e sui presunti festini a luci rosse nelle residenze del premier. Giuliante, che ha parlato di un ''prestito'', ha anche chiarito: ''non so se quei soldi sono stati dati, dove sono finiti e che cosa ne ha fatto Mora, essendo soldi suoi, personali, e non della societa'.
Se li' sono stati versati – ha aggiunto – metteremo a disposizione tutta la documentazione per indicare come sono stati spesi ed eventualmente li faremo rientrare''. Anche se i legali hanno tenuto a precisare che l'inchiesta per bancarotta che ha portato in cella il talent scout non va ''sovrapposta'' all'inchiesta sul caso Ruby, proprio quegli assegni ''negoziati all'estero'', come scrive il gip nell'ordinanza, sono il filo ''rosso'' che lega le due indagini e che, grazie alle rogatorie, potrebbero portare a nuovi sviluppi. Cosi' come si prevede l'arrivo di nuovi guai per l'impresario dalla recente dichiarazione di fallimento personale dello stesso imprenditore e della Immobiliare Diana.
Intanto, a quanto si e' appreso, Ruby, attualmente all'estero con il fidanzato Luca Risso, e' stata avvisata via sms dai genitori di lui dell'arresto di Mora. E cosi' la giovane nel cuore della notte ha chiamato persone dell'entourage di Mora per chiedere quel che era accaduto. ''Sono colpita e mi dispiace molto'' sono le sue parole arrivate via cellulare dall'altra parte del mondo.
