VENEZIA – ''Le tangenti le ho pagate attingendo al nero dalle mie societa'''. Cosi' ha dichiarato ai magistrati l'imprenditore edile Silvano Benetazzo, morto alcuni mesi dopo l'arresto, che era arrivato anche ad indebitarsi per non uscire dal giro . Era coinvolto, con altri colleghi, nella 'cricca' di appalti e mazzette in provincia di Venezia, ma poi esclusi dagli affari.
In questo filone di inchiesta, che ha portato stamane all' arresto dell'Ad della societa' autostrade Venezia-Padova Lino Brentan, sono coinvolti oltre a Benetazzo anche l'imprenditore Dario Guerrieri e il consulente Luigi Rizzo. Nomi che figurano in un'altra operazione, sempre della Gdf lagunare, che ha visto altre 5 persone finire chi in carcere e chi ai domiciliari, tra cui un funzionario della Provincia di Venezia Claudio Carlon, mentre 32 sono stati indagati a piede libero. ''La figura di Brentan – ha rilevato il col. Renzo Nisi della Gdf – e' centrale nell'inchiesta che e' un segmento piu' ampio per un maggior approfondimento''.
I fatti analizzati vanno dal 2005 al 2009, per altre tangenti accertate i finanzieri non hanno potuto procedere perche' gli episodi sono prescritti. Al centro dell'inchiesta tre episodi: la ristrutturazione affidata a Guerrieri degli uffici del casello di Villabona a del Centro Servizi della Provincia di Venezia per i quali sarebbero state pagate, rispettivamente tangenti per 40 mila euro (divisi equamente tra Carlon e Brentan) e 15 mila euro.
E ancora a Benetazzo, considerato il capofila del gruppo, il rifacimento degli edifici della societa' Autostrada Venezia-Padova per 60 mila euro, versati in varie tranche; e in ultima l'affidamento a Rizzo, per una parcella di oltre un milione di euro, come consulenza dell'inquinamento acustico dietro il pagamento a Brentan di una tangente del 10% dell'importo.
''Il cartello dei corrotti e corruttori – ha ricordato il gen. della Gdf Marcello Ravaioli – si incontravano in Friuli Venezia Giulia e Slovenia per capire le strategie da adottare dopo l'indagine che aveva portato all'arresto di alcuni loro conoscenti e come orientare le nuove attivita''.
Un'inchiesta che, secondo quanto percepito durante la conferenza stampa, sarebbe solo all'inizio e che promette ulteriori sviluppi stando alle parole del pm veneziano Carlo Mastelloni secondo il quale ''si e' trattato di un'indagine faticosa, pur trattando un solo soggetto, si e' arrivati al potere, ad una sorte di cassaforte che si spera di aprire''.