ROMA – O molli lo sport o addio promozione. Presto gli atleti-studenti non saranno piu' messi davanti a questa alternativa. Dal 2013, come ha confermato il ministro Profumo, partira', infatti, il liceo sportivo che consentira' di declinare con maggiore facilita' studio e allenamenti.
Il nuovo percorso di studi, che amplia l'offerta della scuola superiore (e che gia' esiste in via sperimentale), coniuga teoria e pratica. In realta' la sezione a indirizzo sportivo non si configura come un liceo che si aggiunge alle sei tipologie previste dalla riforma del secondo ciclo, ma si presenta come una sezione del liceo scientifico.
Per chi insegue tempi da Olimpiadi sara' indubbiamente una grande opportunita'. ''Per studiare o mi sveglio presto la mattina o lo faccio la sera. Altre mie colleghe che non frequentano i centri federali di Milano e Roma – commenta Carlotta Ferlito, giovane campionessa di ginnastica – seguono la scuola normale al mattino, ma fanno molte assenze.
Alcune sono agevolate dalle loro scuole, altre no, anche se la federazione garantisce alle ragazze del giro azzurro un contributo per essere aiutate negli studi. Un sistema, una scuola, studiata appositamente per agevolare noi atleti sarebbe un grande passo avanti''.
Apprezza la novita' anche Flavio Bizzarri, giovane ranista azzurro: ''Se la scuola che frequenti ti aiuta, come sta facendo la mia, forse non serve, ma a quanto sento in giro non tutti sono fortunati come me''.
Qualche perlessita' dalle associazioni studentesche. ''Se il ministero vuole rimettere in campo una sperimentazione liceale sullo sport, perché non viene data priorità alle tante sperimentazione valide totalmente eliminate dalla Riforma Gelmini? E ci chiediamo quale criterio dia priorità a uno 'studente-atleta' nel frequentare uno scientifico, piuttosto che qualsiasi altro tipo di scuola?'' chiede l'Unione degli studenti.
''Certo – fanno notare gli studenti dell'Udc – occorrerebbero precisi investimenti in attrezzature, strutture e in formazione della classe docente, ma siamo convinti che questa strada possa favorire lo sviluppo atletico di migliaia di studenti, superando l'attuale gap tra il sistema scolastico americano-anglosassone e quello italiano''.
Qualche numero c'e' gia', a cominciare dai circa 60 milioni di euro previsti nell'ambito del contratto di lavoro degli insegnanti per finanziare le ore aggiuntive dei docenti di educazione fisica che oltre alle attivita' curriculari formano i ragazzi che fanno sport agonistico.
Il numero delle sezioni da attivare nella fase di prima applicazione sara' contenuto entro il numero delle province di ciascuna Regione per consentire un adeguato monitoraggio dei primi risultati dell'attivazione. Non e' previsto l'insegnamento obbligatorio del latino. L'orario settimanale sara' di 27 ore nel primo biennio e 30 nel secondo biennio e nel quinto anno.
La scelta degli sport da studiare e praticare viene rimessa all'istituzione scolastica che terra' conto delle richieste degli studenti e delle famiglie nonche' delle esigenze del territorio. La sezione a indirizzo sportivo sara' aperta alla frequenza di tutti gli studenti, compresi i disabili. Non sono previste prove selettive di accesso ed e' prevista la partecipazione del Coni, con personale tecnico e insegnanti.
Tra gli obiettivi del nuovo corso c'e'anche l'insegnamento del rispetto delle regole e del fair play e tutto il fronte di conoscenze legate a salute, benessere, sicurezza e prevenzione e quindi a igiene, alimentazione, droga e alcol.
