Il trans China, sentito più volte come teste nell’ambito delle inchieste sul videoricatto all’ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e sulla morte del transessuale brasiliano suo amico Brenda, è stato assolto dal giudice monocratico del tribunale di Roma dall’accusa di aver violato la disposizione all’espulsione, per cui era stato arrestato il 1 dicembre scorso.
Potrà restare in Italia, quindi.
Dopo il ritorno in libertà, il giorno dopo, Edson Vasconcelos Menezes (questo il nome all’anagrafe di China, 36 anni) era comunque rimasto in Italia. Anche perché il trans aveva testimoniato in un processo per rapine nel mondo della prostituzione su strada, davanti ai giudici dell’VIII sezione penale, che gli avevano concesso una delega al definitivo ritorno in patria.
Martedì 19 il giudice D’Alessandro, preso atto dello status di testimone di giustizia per China, ha fatto cadere l’accusa. Nell’ambito dei diversi accertamenti sviluppatisi dopo l’arresto dei carabinieri che presero denaro a Marrazzo, altri 5 transessuali, tra cui Natalie, hanno evitato l’espulsione grazie alla propria testimonianza, ritenuta importante dalla Procura.