Asti, polemiche sulla strada più cara del mondo: 375 milioni per 5 km

Una striscia d’asfalto lunga poco più di 5 chilometri promette di diventare,  grazie al costo complessivo di oltre 375 milioni, la strada più costosa d’Italia. È la tangenziale di Asti, una strada che per buona parte è ad una sola corsia per senso di marcia e riesce nell’impresa di costare, svincoli compresi, 62 milioni al chilometro.

Già il nostro Paese, quanto ad asfalto è piuttosto salato: il costo medio, sempre a chilometro è di 32 milioni contro i 14 e spicci della Spagna. Ma ad Asti, si batte ogni record, e non solo per i costi.

Innanzitutto, di questa tangenziale si è iniziato a parlare dal 1960. Tra le proteste, ovviamente. A giorni, sull’opportunità della sua realizzazione si pronuncerà la Regione, ma le polemiche non mancano: per un comitato locale, per esempio, la tangenziale è completamente inutile.

Non solo: due consiglieri di rifondazione, Paola Barassi e Alberto Deambrogio, hanno presentato una mozione contro il progetto preliminare depositato dall’Anas ad agosto. Tra i motivi di contrarietà spicca l’allarme , per il rischio che correrebbe una «particolare e rara specie di rospo presente solo in due aree del territorio piemontese»: il pelobates fuscus insubricus, il cui habitat naturale verrebbe seriamente compromesso dalla nuova arteria.

Il penultimo capitolo della vicenda risale al 2002: il sindaco Vittorio Voglino stabilì che la tratta era superflua e la bloccò. L’area infatti è già servita  da un’altra strada che però doveva essere allargata. Curioso, però, che il progetto allargamento, nonostante sia decisamente meno pretenzioso, abbia gli stessi costi del progetto tangenziale.

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Emiliano Condò