La Cassazione ha accolto la tesi del tribunale d’appello. La donna si era difesa sostenendo che la mancata fede cattolica non doveva avere effetti sul matrimonio civile: insomma le nozze, seppur dichiarate nulle dal tribunale ecclesiastico, potevano “sopravvivere” dal punto di vista civile. Niente da fare, la sentenza sostiene che la difesa della moglie mira a una «illegittima compenetrazione tra i principi dell’ordinamento canonico e quello statuale, quasi a volere mettere nel nulla il fatto che si è trattato di matrimonio concordatario, soggetto ai principi di diritto canonico, da cui la valutazione, da parte del Tribunale ecclesiastico, sulla validità del vincolo alla stregua di quell’ordinamento».