Attacco nucleare Isis? A Parona (Pv) 90 t di scorie…

Attacco nucleare Isis, a Parona 90 t di scorie radioattive

PARONA (PAVIA) – Attacco nucleare Isis con scorie radioattive o piccole bombe sporche, anche per sventare questo rischio il sindaco di Parona, in provincia di Pavia, ha chiesto all’azienda Intals (ex Vedani) di portare via le scorie radioattive custodite nello stabilimento di viale Lombardia. Si tratta, spiega il quotidiano la Provincia Pavese, di novanta tonnellate di schiume di alluminio contaminate.

La notizia di questa presenza in paese è stata data dallo stesso sindaco, il medico Marco Lorena, durante una riunione della consulta comunale venerdì primo aprile.

“Questo materiale – ha affermato Lorena – non può essere trasportato all’estero, ma tutti sappiamo che il deposito alla Intals è di natura temporanea e quindi si dovrà trovare il modo di trasferire questo materiale il prima possibile”.

Le scorie radioattive erano state portate a Parona dopo un incidente ad Ambivere, in provincia di Bergamo, il 30 maggio del 2011. Quel giorno allo stabilimento della Somet, fonderia controllata dalla stessa Intals, avvenne una fusione nel forno F9 e l’alluminio emise della radioattività che, anche se non intaccò il prodotto finito, andò a colpire la parte finale della lavorazione, ovvero schiume e polveri.

In quel modo novanta tonnellate di scorie e polveri presenti nei sacchi e nei filtri vennero contaminate. Per questo motivo vennero stoccate a Parona: una prima parte nel giugno del 2011, una seconda parte nell’ottobre del 2015, spiega La Provincia Pavese.

La questione era stata sollevata di recente dal Wwf Lomellina, rappresentato nella consulta ambientale da Renato Soffritti, che ha ricordato la vicenda di Ambivere, dove il sindaco Silvano Donadoni, medico come Lorena, aveva chiesto di allontanare le schiume contaminate:

“Temeva – ha accusato Soffritti – di dover convivere con una presenza ingombrante perché in alcune acciaierie esistono sarcofaghi in cui le scorie radioattive fuse per sbaglio riposano per l’eternità. A Parona, invece, non è stata avvisata nemmeno la popolazione, come previsto dal decreto del 1995. E lo stesso statuto comunale afferma che le scorie radioattive non possono nemmeno transitare da Parona. Suggerisco a Lorena di trasmettere il fascicolo alla Procura della Repubblica per capire se tutto è stato svolto a norma di legge”.

La proposta di Soffritti non è stata accolta dal sindaco. “A Bergamo – ha detto Lorena – si era in presenza di un reato ambientale, non è il nostro caso”. Così quelle scorie radioattive restano lì. E il rischio che qualcuno se ne possa impossessare rimane.

 

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Maria Elena Perrero