Attentato a Brindisi, Manganelli: “Colpevoli non sono né mafia, né Fai”

ROMA – L’attentato di Brindisi non e’ opera ne’ della mafia ne’ degli anarcoinsurrezionalisti. Lo ha detto il capo della Polizia, Antonio Manganelli, rivelando che il giorno della tragedia ”i detenuti della Sacra Corona Unita hanno fatto un telegramma di solidarieta’ alla famiglia di Melissa: un segnale specifico per dire noi non ci entriamo”.

E anche per quanto riguarda la Fai ”faccio fatica a immaginare” che sia opera loro un attentato cosi’ vigliacco”. ”Arriveremo a chi e’ stato”, ha garantito il capo della Polizia.

”Ho sentito molte sciocchezze”, ha proseguito il capo della Polizia nel corso del suo intervento alla Scuola di Polizia interforze, sull’attentato di Brindisi ricordando che la mafia ”non e’ oggi in condizione di porsi in contrasto con lo Stato” ne’ tanto meno si puo’ parlare di Br risorte.

”Ci troviamo a fare i conti con un’indagine che deve dare risposte – ha aggiunto – e quando sapremo chi e’ stato sapremo anche la matrice. E a chi e’ stato ci arriveremo”. ”Noi lavoreremo ancora di piu’ per scoprire i fatti – ha concluso – e fermare gli autori”.

Non ci sono in Italia ”segnali specifici” relativi al terrorismo internazionale ma il nostro Paese ”e’ sicuramente esposto: siamo ancora oggetto dei desideri di ‘cartucceri fai da te’ che si riconoscono nel logo di Al Qaeda”. Lo dice il capo della Polizia, Antonio Manganelli, nel suo intervento alla Scuola di Polizia interforze, ricordando pero’ che le operazioni condotte dalle forze dell’ordine hanno consentito di ”disarticolare diverse cellule”.

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