BRINDISI – C’era nitrato d’ammonio nella bomba di Brindisi, quella che ha ucciso Melissa Bassi lo scorso 19 maggio, davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Giovanni Vantaggiato, il killer reo confesso avrebbe utilizzato nitrato d’ammonio sia per l’attentato di Brindisi sia per fabbricare un identico congegno trovato dopo l’attentato nelle campagne del Salento. Lo dicono le consulenze tecniche depositate dal Ris dei carabinieri e dalla Polizia scientifica sull’ordigno esploso il 19 maggio.
I risultati degli accertamenti degli investigatori sono contenuti in una relazione di 4.800 pagine consegnata ai magistrati della Dda di Lecce che indagano sulla strage.
Le sostanze utilizzate per la miscela sarebbero le stesse descritte da Vantaggiato, quando, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo, il 9 giugno scorso, ha spiegato agli inquirenti le modalità di realizzazione della bomba. Si tratterebbe di ammoniaca, zolfo e polvere di carbone che avrebbe assemblato – stando a quanto dichiarò ai pm Milto De Nozza e Guglielmo Cataldi – leggendo le istruzioni sull’enciclopedia. L’accertamento tecnico darebbe dunque conferma alle dichiarazioni fatte dallo stragista. Gli esperti di polizia e i carabinieri hanno anche eseguito accertamenti sugli abiti e su tutto il materiale sequestrato in casa e nel deposito dell’imprenditore di Copertino.
Nei prossimi giorni – ha fatto sapere l’avvocato di Vantaggiato, Franco Orlando – saranno concluse anche le consulenze di parte del criminologo Francesco Bruno.