ROMA – ”L’analisi dei filmati della telecamera posizionata sul chioschetto prospiciente l’Istituto professionale permetteva di individuare distintamente, in corrispondenza con l’orario dell’attentato, un uomo che sembra intento ad azionare un telecomando”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, nel corso di un’informativa alla Camera sull’attentato di Brindisi.
”L’ipotesi degli investigatori – ha riferito il ministro – è che si tratti della stessa persona che ha provocato l’esplosione, in quanto, nella sequenza, le immagini consentono di percepire prima un tremolio e subito dopo una nube di fumo. Il soggetto – ha aggiunto – si defilava, infine, dietro il chioschetto per poi dirigersi verso una via adiacente, scomparendo dall’inquadratura delle telecamere”.
”Dai primi rilievi svolti – ha proseguito Cancellieri – risulta che l’ordigno utilizzato nell’attentato era stato confezionato con bombole di gas, attivate da un sistema d’accensione elettronico, ed occultato all’interno di un cassonetto in plastica che, secondo alcune testimonianze, sembra essere stato collocato sul luogo dell’ esplosione fin dalle prime ore della stessa mattina del 19 maggio”.
Il cassonetto, ha osservato, ”è risultato, peraltro, di tipo diverso da quelli utilizzati dalla ditta che gestisce il servizio della raccolta rifiuti nel comune di Brindisi. Personale tecnico specialistico della Polizia di Stato e dei Carabinieri del Ris procedeva al sequestro dei reperti balistici per le successive conseguenti analisi di laboratorio, finalizzate all’individuazione della tipologia di ordigno”.