BRINDISI – ”Sembra incredibile, ma è un attentato che appare riconducibile al gesto di uno sconsiderato”. Parole che arrivano domenica mattina all’Ansa da non meglio precisate “fonti investigative” e che bastano a far capire che la pista “criminalità organizzata” a Brindisi sembra definitivamente tramontata.
A colpire la scuola, quindi, potrebbe essere stato uno “sconsiderato”, un uomo che forse le ha visto saltare in aria le sue vittime dopo aver premuto il bottone del telecomando con cui ha azionato l’esplosivo che ha causato la morte di una ragazza di 16 anni e il ferimento di altre 10 persone davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi.
Il killer, scrive il sito della Repubblica, era a pochi passi forse nascosto dietro un albero e potrebbe essere stato ripreso dalle telecamere disposte lungo via Togliatti, strada adiacente a quella dell’attentato. Tutti i filmati, ovviamente, sono a disposizione degli inquirenti che sembrano aver preso con decisione la pista dell’attentato di matrice terroristica.
Notizia che viene confermata dal sito BrindisiReport.it al momento raggiungibile solo su Facebook per il troppo traffico: “La pista imboccata dalla polizia a Brindisi è quella dell’azione terroristica -si legge sulla pagina del social network. Quindi la notizia clamorosa secondo cui ci sarebbero già due sospettati: “In queste ore ci sono due persone in questura sottoposte ad interrogatori e verifiche da parte degli investigatori della Digos e della Squadra Mobile. Si tratta di soggetti identificati attraverso le registrazioni di una videocamera di sorveglianza, dei quali si stava approfondendo la posizione. In un caso si tratta di un ex militare di professione, con conoscenze di elettronica, e parenti con rivendita di bombole di Gpl per uso domestico”.
Spunta, poi, anche un testimone. Si tratta di un uomo che ha raccontato agli investigatori di aver visto, attorno alle 2:30 del mattino del giorno dell’attentato un uomo spostare un cassonetto della raccolta differenziata. Il testimone, però, spiega Repubblica, di elementi utili alle indagini ne ha dati pochi: non ha visto l’uomo da vicino, non ricorda come era vestito e soprattutto non lo ha visto in faccia.
Sempre secondo BrindisiReport “il detonatore a timer dell’ordigno fabbricato con bombole di gas propano liquido non era un dispositivo particolarmente sofisticato”. Una notizia questa, che se confermata, farebbe cadere quasi definitivamente la pista della criminalità organizzata.