ROMA – Entro la fine del 2013 2.900 chilometri di autostrade saranno monitorati costantemente, 24 ore su 24 dal Tutor, il sistema elettronico di controllo della velocità che rimarrà sempre acceso e non più usato a singhiozzo. Tolleranza zero.Un cambiamento reso possibile dall’impiego di nuove tecnologie e permetterà di ridurre ancora infrazioni e incidenti. Si tratta di “una rivoluzione – spiega a Repubblica Vittorio Rizzi, numero uno della Polizia Stradale – attuata grazie a particolari modifiche tecniche sui Tutor sparsi per mezza Italia e, soprattutto, alla nuova gestione telematica del complesso sistema, attraverso il nuovo polo di Settebagni: 20 persone ora fanno il lavoro che prima 200 addetti non riuscivano a fare…”.
Risultato? Si riescono ad aumentare i controlli e allo stesso tempo si destinano gli altri agenti ad attività legate alla prevenzione: “Gli automobilisti ci vedono sempre come chi controlla e fa multe – continua Rizzi – ma noi vogliamo essere soprattutto uomini che prevengono i problemi”.
Scrive Repubblica:
Un solo dato per tutti: nel 2012 nonostante il meccanismo elettronico di controllo della velocità sia stato attivato per molte più ore rispetto al 2011 (+38 per cento delle ore, di fatto un record), le sanzioni sono diminuite del 29 per cento. Un trend confermato anche se si guarda indietro nel tempo: l’attività dei Tutor in autostrada è aumentata nel corso degli anni (39.999 ore nel 2010, 56.026 nel 2011 e 64.212 nel 2012), e il numero di verbali fatti agli automobilisti si è costantemente ridotto (erano 93.407 del 2010 sono diventati 74.767 del 2012).Complice soprattutto l’effetto deterrente del sistema di controllo della velocità, ma anche la consapevolezza che un occhio vigila sui conducenti.
