Con 2,3 miliardi di euro di investimenti – senza intervento dello Stato ma con fondi propri, mutui bancari e il contributo della Bei – la terza corsia dell’autostrada A4, Venezia-Trieste, di cui oggi è stata posta la prima pietra, passa alla fase operativa.
LA STORIA. Della necessità di costruire la terza corsia della A4 si parla già a metà degli anni Novanta quando il traffico pesante incomincia a superare i 41 milioni di veicoli all’anno, con una media di 110 mila veicoli al giorno che, durante i periodi estivi (dati 2010) superano i 160 mila.
La ‘spinta’ decisiva arriva nel settembre 2008, con la dichiarazione, da parte del Governo, dello stato di emergenza per la A4 e la Villesse-Gorizia e la nomina di un Commissario delegato nella persona del presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo. Con i ‘pieni poteri operativi’ viene ridisegnata la mappatura dei tempi di realizzazione delle singole tratte, individuando i nuovi obiettivi per sbloccare l’iter dell’infrastruttura più importante in Italia in questo momento.
IL PERCORSO. Il tracciato della terza corsia nel tratto tra Venezia e Trieste – 95 chilometri circa di cui 55 in Veneto e 40 in Friuli Venezia Giulia – è stato suddiviso in quattro lotti: Quarto D’Altino-San Donà di Piave (18 chilometri e mezzo) a cui si aggiunge la costruzione del nuovo casello di Meolo; San Donà di Piave-Alvisopoli (33 chilometri e mezzo) a cui si aggiunge la costruzione del nuovo casello di Alvisopoli; Nuovo Ponte sul fiume Tagliamento – Gonars e nuovo svincolo di Palmanova con variante (primo lotto) alla Strada Statale 352 (25 chilometri); Gonars-Villesse (25 chilometri).
IL PROGETTO. Il progetto prevede la ristrutturazione di 7 svincoli autostradali e la realizzazione di due nuovi (compresi i Caselli di Meolo e di Alvisopoli); la ristrutturazione del nodo di interconnessione con la A23 per Udine (nodo di Palmanova); la costruzione di alcuni tratti di viabilità di adduzione (variante alla Strada Regionale numero 352 e collegamento alla Strada Statale 14); la ristrutturazione dei caselli di Portogruaro (Venezia) e Lisert (Gorizia).