Dopo la morte di alcuni pavoni nell’area verde a Monte Urpinu a Cagliari, il Comune ha chiuso il parco a seguito delle analisi che hanno riscontrato la presenza del virus dell’influenza aviaria. Dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna è, infatti, arrivata la conferma della presenza di casi di “Influenza Aviare” (IA) tipo A sottotipo H5. In queste ore il personale del Servizio Sanità Animale della Asl sta effettuando alcuni interventi per evitare o limitare la diffusione della “Influenza Aviare” e per lo smaltimento di eventuali animali morti nel parco.
L’unità di crisi
L’unità di crisi regionale si è riunita questa mattina per decidere sulle misure di contenimento e sorveglianza relative alla diffusione del virus.
Attualmente, sono in corso esami approfonditi sulla sua tipizzazione al centro di riferimento nazionale per l’influenza aviaria, a Padova. Presenti all’incontro i tecnici dell’assessorato regionale della Sanità, della Asl 8, dell’Izs e dell’istituto centro di riferimento nazionale per l’aviaria.
Le parole dell’assessore
“Sono già operative – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – le misure di sorveglianza attiva, sugli animali vivi. e passiva, attraverso la ricerca e l’indagine sugli animali morti, e sono state adottate misure per limitare l’accesso alle persone nell’area del focolaio. In queste ore saranno definite ulteriori azioni, anche con il coinvolgimento del Corpo Forestale e di Forestas, per estendere le indagini sul territorio. Nel corso dell’incontro i tecnici hanno inoltre evidenziato il basso rischio zoonotico, ossia il rischio di infezione dall’animale all’uomo, che, secondo le evidenze scientifiche, si propaga per via aerea attraverso il pulviscolo prodotto dalle feci e tramite contatto con gli animali infetti”.
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