ROMA – Gli avvocati del Comitato promotore dei due quesiti referendari abrogativi della legge elettorale hanno definito ''attenta'' alle loro ragioni la Corte Costituzionale innanzi alla quale hanno appena terminato la discussione. Gli stessi legali hanno definito come ''neutra'' la breve relazione introduttiva svolta dal giudice Sabino Cassese. ''Dopo esserci spesi tanto nelle nostre arringhe e nel grande sforzo di raccolta delle firme, ci aspettiamo che la Consulta prima di dirci un eventuale 'no' ci pensi almeno un milione e duecentomila volte, tanti quanti sono stati i cittadini che chiedono di cambiare il porcellum'', ha detto l'avvocato 'difensore' Vincenzo Palumbo parlando al termine della Camera di Consiglio.
''La discussione di oggi – ha proseguito Palumbo – e' un punto di svolta non solo per la legge elettorale ma anche per la democrazia italiana che soffre per un vuoto normativo''. In proposito Palumbo ha osservato che ''e' possibile che un domani venga introdotta una legge elettorale liberticida e che tale normativa non possa essere impugnata perche' gli attuali paletti messi gia' da tempo, dalla Consulta, portano la maggior parte delle richieste referendarie su un binario morto''. ''Comunque per noi – ha concluso Palumbo – la Corte Costituzionale rimane una 'isola della ragione' alla quale guardare come all'unica via d'uscita possibile''.
