Ne consumavano almeno una volta a settimana, spesso ne ricevevano in cambio di prestazioni sessuali. Altre volte “Mimmi” è andata a cercarla per loro, secondo gli inquirenti, a San Lorenzo e a San Basilio, altri quartieri di Roma.
Ieni sostiene di non essere uno spacciatore: “L’avrei potuto fà quando lavoravo 10 anni in Luiss – dice lui nell’interrogatorio – l’università privata, cioè, dove veramente girano i soldi a palate. Io ho scelto il male minore, prostituire il mio corpo in consapevolezza con altre persone che facevano lo stesso tipo di lavoro, e mi sono trovato in questa condizione brutta brutta.