BAGNOREGIO (VITERBO)- E' stato il crollo della capriata centrale a provocare il grosso avvallamento sul tetto della chiesa di San Nicola, duomo di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, risalente al XV secolo, dichiarato inagibile dal sindaco del paese.
Fortunatamente il cedimento della pesantissima trave portante, allestita nel 1770 in occasione dell'ampliamento della chiesa, non ha causato lo sfondamento e quindi caduta della volta della navata centrale.
''Durante la scorsa notte – racconta il parroco don Enrico Righi – alcuni cittadini hanno udito un forte boato provenire dal Duomo e mi hanno avvisato. Sono immediatamente sceso in chiesa per verificare cosa fosse accaduto, ma non ho visto nulla, nessuna crollo, nessuna lesione sulle mura portanti. Pochi minuti dopo – aggiunge – mi sono pero' accorto che si era formato un ampio avvallamento sul tetto. Ho piazzato dei banchi nel centro della navata in modo che nessuno potesse transitare e ho avvisato dell'accaduto il comune e la curia vescovile''. Subito dopo il sopralluogo dei tecnici comunali, il sindaco del paese Francesco Bigiotti ha emesso un'ordinanza di inagibilita'.
''Abbiamo informato la Sovrintendenza e il Genio civile – dice – e siamo in contatto costante con la curia per coordinare gli interventi. Il duomo dovrà rimanere chiuso oltre un mese e la spesa complessiva per ripristinare la capriata crollata superera' i centomila euro''.
Per il momento rimarranno nel luogo in cui sono custoditi i tre principali capolavori che si trovano nella chiesa: la Bibbia dell'XI secolo in pergamena miniata appartenuta, secondo la tradizione, a San Bonaventura, una teca del XV secolo contenente alcune reliquie dello stesso santo e l'altare maggiore, costituito da un sarcofago in marmo del primo secolo a.C. sul quale sono raffigurati la fine della notte e l'inizio del giorno.
