I medici lo hanno reso invalido al cento per cento sin dalla sua nascita. Per questo Daniele G., che ora ha 12 anni, e i suoi genitori sono da anni in attesa che l’azienda ospedaliera San Giovanni di Roma paghi l’indennizzo determinato con sentenza definitiva dal tribunale civile della capitale.
Daniele nasce il 21 giugno 1998. Sino al ricovero in ospedale tutti gli esami ne confermavano il sano sviluppo e nessuna sofferenza, ma l’assenza del ginecologo di turno quel giorno non permette di rilevare una sofferenza fetale. Così il piccolo si ritrova con una grave ipossia cerebrale, che gli causa gravissimi problemi neurologici concretizzatisi poi in un accentuato ritardo psicomotorio.
Dopo anni di battaglie legali una sentenza del 2006 della XII Sezione del tribunale civile di Roma condanna l’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata ad un risarcimento di 2.449.000 euro ma, ad eccezione della quota coperta dall’assicurazione, per la famiglia è impossibile recuperare la parte del credito eccedente il massimale assicurativo a carico dell’ospedale.
La continua condizione di passività dei conti bancari non permette di pignorare il credito presso le banche di riferimento del San Giovanni, perché prive di liquidità e per legge è impossibile procedere con pignoramento dei beni strumentali delle Aziende Ospedaliere – spiegano gli avvocati Danila Paparusso e Luca Cococcia – possibilità che avrebbe certamente costretto l’ufficio legale ed amministrativo a curarsi della pratica invece di ignorarla volontariamente per anni.
«Infine», spiegano i legali «la legge non permette il pignoramento diretto dei crediti sanitari alla Regione Lazio che nel frattempo ha, però, attivato delle procedure dirette di pagamento per i crediti sanitari».
Dopo gli incontri con l’assessore al bilancio della giunta regionale guidata da Piero Marrazzo e l’inserimento del risarcimento come voce passiva nel bilancio della sanità del Lazio, non si è mosso molto. Per questo gli avvocati Paparusso e Cococcia hanno deciso di inviare un appello al ministro della salute Ferruccio Fazio e di interessare anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
«Abbiamo mandato tutti i documenti al governatore Renata Polverini. Speriamo che questa situazione si possa risolvere. Anche se continuano a passare i giorni, le settimane, i mesi e gli anni, e non si fa fronte alle spese che servono per Daniele. Eppure c’è una sentenza di tribunale che dovrebbe essere rispettata».
