La propaganda elettorale non ha confini e arriva fino ai banchi di scuola. In una terza elementare dell’istituto “Filippo Errico” di Latiano, in provincia di Brindisi, il peso delle imminenti elezioni regionali ha colpito un bambino di soli nove anni, che per sostenere il papà candidato ha scritto una letterina ai genitori dei compagni di classe.
Quattro pagine, scritte a mano corredate di fotografia del candidato nelle liste del Pdl, che non hanno risparmiato polemiche da parte dei destinatari, alcuni dei quali candidati a loro volta in altre liste, per l’inappropriata campagna elettorale. Sotto accusa il dirigente scolastico e le maestre, che dovevano vigilare su quello che accadeva nella loro classe.
Il bambino, dal canto suo, ha dimostrato di conoscere bene le regole della comunicazione e ha contraddetto l’opinione diffusa dei giovani disinteressati alla politica: «Oggi noi bambini siamo molto più svegli, ascoltando il telegiornale abbiamo imparato il nome di molti politici, assistiamo alle sfide tra destra e sinistra come se fossero squadre di calcio».
Dopo aver salutato i «cari genitori» degli amichetti, il bimbo è passato alla descrizione del suo papà, in un simpatico curriculum dove si legge che il candidato consigliere è nato a Latiano ma è vissuto per anni a Roma, e se proprio lo si vuole identificare, «il mio papà – ha scritto – è quello delle buste di plastica ecologica che forse avete ricevuta al mercato o dal vostro negoziante».
La letterina prosegue con le proposte in tema di traffico e scarsa illuminazione, per poi concludersi con una poesia di Aldo Novi (che il bambino ha giurato di aver imparato a scuola), che non lascia dubbi agli elettori: «Se volete che un papà così tocchi anche a voi, votate il mio papà».
Pur restando il lecito sospetto su quanto le quattro pagine siano una spontanea iniziativa del bambino, i genitori dei compagni di classe vogliono ora sapere se la maestra di turno fosse o meno a conoscenza del fatto.
Ilaria Del Prete