
VICENZA – La Guardia di Finanza ha perquisito martedì mattina la sede amministrativa e legale della Banca Popolare di Vicenza e gli uffici direzionali di Milano, Roma e Palermo. L’operazione è stata disposta dalla Procura di Vicenza in cui, nelle settimane scorse, erano giunti esposti da parte di correntisti. Nell’inchiesta della magistratura sono indagati, tra gli altri, il presidente della banca Giovanni Zonin, noto imprenditore nel settore del vino, l’ex direttore generale dell’istituto, Samuele Sorato, allontanato lo scorso maggio dalla guida della banca. Per entrambi le ipotesi di reato sono aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza.
Negli ultimi mesi la banca vicentina era stata travolta da alcuni scandali che avevano fatto scattare le ispezioni della Banca centrale europea e della Consob. In particolare, come rivelato da un’inchiesta dell’Espresso, scandali riguardanti finanziamenti per quasi un miliardo di euro (974,9 milioni secondo i dati della semestrale) concessi ai clienti della banca allo scopo di far comprare loro azioni dell’istituto stesso in occasione dell’aumento di capitale da 600 milioni varato nell’estate di un anno fa. Una pratica possibile, ma in questo caso le azioni non possono far parte del patrimonio di vigilanza il quale, dopo le verifiche della Bce, è così sceso sotto il minimo nella semestrale, imponendo un aumento di capitale da 1 miliardo di euro.
Nei mesi scorsi era emerso da una ricostruzione de L’Espresso che nella lista degli investitori coinvolti ci sarebbe stata anche una società lussemburghese, Optimum asset management e i suoi fondi registrati nell’isola di Malta.
