La squadra mobile della questura di Novara ha smantellato unโorganizzazione composta da unโintera carovana di rom di origine serbo-croata, specializzata nellโinviare figli e nipoti, fra gli 11 e i 13 anni, a commettere furti nelle case di tutto il Nord Italia: Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle dโAosta, Veneto e Trentino Alto Adige.
Lโoperazione, denominata โMangiafuocoโ, ha portato in carcere otto persone, fra uomini e donne, mentre una nona risulta ancora latitante. Il blitz รจ scattato contemporaneamente fra le province di Torino, Brescia, Pavia e Milano, dove i nomadi si erano accampati. Gli arrestati devono rispondere di associazione per delinquere e maltrattamenti familiari su minori. Al loro servizio avevano almeno 17 ragazzini, alcuni dei quali non erano mai andati a scuola e che ora sono stati affidati a comunitร di recupero.
La Divisione distrettuale antimafia di Torino, che ha coordinato lโinchiesta, ha indagato in tutto una ventina di persone. Tra questi anche i ricettatori, tutti italiani, della merce che veniva rubata dai ragazzini; il piรน noto in zona รจ un pregiudicato residente a Lodi, che รจ uscito dal carcere lo scorso ottobre.
Lโindagine era partita da Novara nel 2008, in seguito a un improvviso aumento di furti, dietro ai quali cโera una banda di piccoli rom. Gli investigatori hanno ben presto compreso che dietro a loro poteva esserci unโorganizzazione di adulti. I rom si spostavano continuamente, creando campi improvvisati nei pressi delle stazioni ferroviarie: da lรฌ i โbaby ladriโ partivano ogni mattina per andare a ripulire gli appartamenti. E durante la โgiornata di lavoroโ venivano controllati a distanza tramite contatti telefonici, attraverso cui ricevevano anche istruzioni su come agire durante i colpi.