Istruzione e malavita si intrecciano a Bari. Nel capoluogo pugliese una ragazzina sono rimaste senza scuola perché nessun istituto accetta le loro iscrizioni. Non si tratta di un’alunna qualsiasi, ma del rampollo di una famiglia criminale.
L’aspirante studentessa è figlia di un pregiudicato recentemente incarcerato. Ha undici anni e abita nel quartiere Libertà, a poca distanza da ben due scuole medie, la “Pascoli” e la “Carducci”. Ma nessuna delle due scuole vuole saperne di accettarne l’iscrizione. Una negazione che ha mandato su tutte le furie la madre della ragazzina, che si è rivolta con parole poco gentili al direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale (l’ex Provveditorato), Giovanni Lacoppola.
Il dirigente, da parte sua, ha invitato i due presidi a cercare una soluzione, ma finora ha ricevuto solo dinieghi. La motivazione è sempre la stessa: «Abbiamo le classi piene, non c’è posto».
Prima di fare visita all’ex provveditore, la mamma si è presentata alla “Carducci”, minacciando verbalmente la preside Rosa Angela Ferrara. Il dirigente scolastico è stata costretta a richiedere l’intervento della polizia. Dopo pochi minuti la signora è andata anche e poi alla “Pascoli”, a pochi isolati di distanza, dove però il dirigente Carlo De Nitti era fuori sede.
Mentre questo caso va avanti da diverse settimane, ce n’è un altro scoppiato più recentemente: si tratta di una ragazzina “vivace”, collezionista di insufficienze in condotta. Ora è in attesa di una risposta dalla scuola “Duse” del quartiere San Girolamo.
