Il 23enne era imputato per i reati di omicidio volontario e rissa aggravata. Dalla prima accusa è stato assolto con la formula ”il fatto non costituisce reato”. I giudici avrebbero accolto la tesi della difesa secondo la quale il ragazzo si sarebbe difeso durante un violenta discussione con la vittima. Dal reato di rissa l’imputato è stato assolto ”perché il fatto non sussiste”. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il litigio era legato a vecchi dissapori tra la famiglia Lattarulo e un amico della vittima, il 39enne Sergio Mezzina.
Un anno prima del delitto, nel corso di una violenta discussione tra Mezzina e i Lattarulo, questi ultimi avrebbero chiamato i carabinieri, facendo arrestare l’uomo, all’epoca sorvegliato speciale. Appena uscito di prigione, pochi giorni prima dell’omicidio, Mezzina per vendetta avrebbe cominciato a perseguitare la famiglia Lattarulo, arrivando in un’occasione anche a schiaffeggiare per strada il figlio Joseph. Pochi giorni dopo Roberto Cannella, amico di Mezzina, entrò nel negozio di parrucchiere gestito dai Lattarulo. A quel punto il 23enne avrebbe reagito accoltellando Cannella durante una violenta discussione. Nell’ambito di questa vicenda padre, madre e sorella dell’imputato sono attualmente a processo con rito ordinario con l’accusa di rissa. Joseph Lattarulo era detenuto per il delitto da più di due anni. Con l’assoluzione i giudici ne hanno disposto l’immediata scarcerazione.