Bari, concussione e truffa: arrestato capo vigili del fuoco

Giovanni Micunco

Il comandante dei vigili del fuoco di Bari è stato arrestato per concussione, truffa e falso. Giovanni Micunco è accusato di aver usato i soldi dell’amministrazione pubblica persino per comprare l’albero e gli addobbi di Natale.

Poi avrebbe favorito l’assunzione di un’amica, il pagamento di una cena, venti poltrone Ikea per il comando dei vigili del fuoco ma anche il trasloco delle masserizie dall’alloggio di servizio all’abitazione privata.

Micunco è accusato di aver imposto favori a titolo gratuito agli imprenditori (Ikea compresa) che avevano chiesto ai vigili del fuoco il certificato di prevenzione incendi: il certificato è infatti indispensabile per poter esercitare l’attività d’impresa.

Assieme al comandante sono stati arrestati il funzionario dei vigili del fuoco dell’ufficio prevenzione incendi, Luigi Cippone, e il dipendente dell’Istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro (Ispesl), Rocco Mercurio.

Una quindicina invece gli indagati a piede libero, tra cui due funzionari della Regione Puglia, tre dipendenti dell’Ispesl e un professionista. Ma la lista degli indagati potrebbe allargarsi perchè il pm inquirente, Francesca Romana Pirrelli, sta valutando altre posizioni.

Tra queste quella di un imprenditore che avrebbe beneficiato di un trattamento assai amichevole dal “gruppo di potere” istituito da Micunco: il comandante dei vigili del fuoco si sarebbe adoperato con una serie di falsi per mettere a posto una pratica riconducibile alla società “Dec” del gruppo edile barese De Gennaro.

I vertici della società – assicurano fonti giudiziarie – non sono indagati perchè per aggiustare la pratica potrebbe essersi adoperato il professionista incaricato dalla società dopo essersi accorto di non aver allegato alla pratica, inviata prima ai vigili del fuoco e poi al Comune, un grafico importante.

Sulla vicenda degli arresti è netto il giudizio del procuratore della Repubblica di Bari, Antonio Laudati, secondo il quale dall’indagine emerge la «degenerazione sistemica» che ha caratterizzato dal 2005 al 2007 l’attività del Comando dei vigili del fuoco di Bari.

«I comportamenti contestati – ha detto – sono al limite dello scadimento della funzione pubblica» e «preoccupano per la sistematicità del fenomeno della concussione ambientale, cioè l’instaurarsi di un clima in cui si sa che bisogna pagare per ottenere delle prestazioni che si ha il diritto di ricevere».

In realtà il comando dei vigili del fuoco di Bari non è nuovo ad episodi del genere. Prima di Micunco era stato arrestato (l’11 dicembre 2003) l’ex comandante dei vigili del fuoco, Salvatore Buffo, per una presunta tangente (chiesta nel 1999 ma non ottenuta) di 300 milioni di lire.

Nell’inchiesta del pm Pirrelli sono indagati anche i funzionari della Regione Puglia Michele Di Leone e Giuseppe Bellomo (per falso e truffa) per aver liquidato a Micunco le indennità chilometriche spettanti ai membri di commissione per i collaudi e la verifica di impianti di distribuzione carburanti. Per questa presunta frode Micunco avrebbe incassato 35 euro e 10 centesimi.

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Alberto Francavilla