ROMA – Sono scesi in piazza per ''difendere la vita'' e contro l'aborto, che non esitano a definire ''un vero e proprio omicidio di Stato''. In migliaia questa mattina a Roma stanno partecipando alla Marcia nazionale per la Vita che e' partita dai Fori Imperiali per raggiungere Castel Sant'Angelo. In prima fila con la fascia tricolore il sindaco della capitale Gianni Alemanno.
C'e' chi ha scelto di manifestare cantando e urlando slogan pro vita come il nutrito gruppo di giovani sacerdoti dell'Istituto del Verbo Encarnado o chi silenziosamente mostrando cartelli. 'Piu' nascite meno aborti', 'L'aborto e' violenza, e' omicidio', 'Basta genocidi silenziosi', 'Non uccidiamo il futuro', '194: gia' 5 milioni di morti' sono alcune delle scritte portate in piazza.
A marciare sono famiglie, giovani e anziani provenienti da tutta Italia e non solo: alcuni dei manifestanti sono giunti nella capitale dalla Francia, dalla Spagna, dall'Ungheria, dalla Polonia ma anche della Nigeria.
''Una nazione che uccide i propri figli e' una nazione senza futuro – ha detto un giovane camminando su via dei Fori Imperiali mano nella mano con la sua fidanzata -. L'Italia si deve svegliare perche' la legge 194 non e' altro che uno sterminio di Stato. E' ora di dire basta all'aborto''.
Poco piu' indietro una mamma sfila insieme con la sua bambina piccola mostrando un cartello con una fotografia di un feto morto e insanguinato e su cui campeggia la scritta 'Questa e' la verita', assassinii di Stato': ''E' assurdo che una madre debba uccidere il figlio che tiene in grembo – ha detto Daniela, arrivata questa mattina da Reggio Emilia accompagnata dai suoi quattro figli -. Con questa foto vorrei scandalizzare, nel senso buono del termine. Non voglio provocare ma solo far capire, con questa foto, che e' la vera realta'''.
E chi le chiede se ha gia' iniziato a spiegare ai suoi figli piccoli il significato di quel cartello lei risponde: ''Certo…mi hanno aiutato a farlo''.
