”Penso che Battisti sia stato il più furbo di tutti. Lui non era un personaggio del livello di Renato Curcio e neppure di Valerio Morucci, ma ha fregato tutti e ora probabilmente si godrĆ la vita senza avere mai pagato per le sue colpe”. Pietro Mutti, 56 anni, ex compagno di Cesare Battisti nei Proletari armati per il comunismo, ĆØ l’uomo che trent’anni fa guidava il commando che fece evadere il terrorista conteso fra Italia e Brasile. E oggi racconta a Panorama quegli anni in un’intervista pubblicata sul numero in edicola da venerdƬ 7 gennaio di cui il settimanale ha fornito un’anticipazione.
Mutti ĆØ stato uno dei fondatori dei Pac, poi si ĆØ pentito ed ha deciso di collaborare con la giustizia: le sue dichiarazioni hanno contribuito a far condannare Battisti per quattro omicidi. ”L’ho visto con i miei occhi uccidere il maresciallo Antonio Santoro quella mattina a Udine”, racconta Mutti. ”Battisti ed Enrica Migliorati (una studentessa, membro dei Pac, ndr) stavano abbracciati come due fidanzati davanti alla casa di Santoro. Quando il maresciallo ĆØ uscito, Battisti gli ha sparato da dietro. Non ho dubbi. Fu lui a sparare, a scegliere il bersaglio con Arrigo Cavallina (entrambi avevano conosciuto Santoro in carcere, ndr), a fare i sopralluoghi, a portare via le armi in treno dopo l’agguato”. Mutti sostiene che Battisti sia stato anche l’autore materiale del delitto dell’agente Andrea Campagna. ”Lo confermo”, dice Mutti, ”il suo ruolo me lo confidò lui stesso”.
