ROMA – Il prezzo della benzina continua a salire, così crescono anche le fughe all’estero per fare il pieno. La benzina è arrivata a 1,722 euro al litro negli impianti Eni. E’ quanto emerge dal monitoraggio di Quotidiano Energia, secondo cui se a Natale c’e’ stata una tregua sulla rete carburanti, non altrettanto potrebbe essere per Capodanno. E, dopo il market leader, si attendono rialzi anche da parte di altri operatori.
Nel frattempo, Virginia Piccolillo ha scritto sul Corriere della Sera dell’esodo in Svizzera e Slovenia, dove il carburante costa meno. Secondo Piccolillo, “si calcola che il turismo del carburante porti a una perdita di 250 milioni di litri l’anno, con una emorragia di 240 milioni di euro per l’erario. Secondo uno studio dell’Unione federale svizzera e dell’Unione petrolifera (Up) il 10% della benzina venduta in Svizzera è acquistata da automobilisti stranieri. Tre quarti provengono da un’area di circa 10 km dal confine”.
Ad esempio, continua Piccolillo, ci sono due residenti della provincia di Varese che “nel loro profilo di Facebook hanno pubblicato due foto. La prima è di un distributore italiano dove la benzina verde e il gasolio sfiorano 1,70 euro. La seconda riprende un’area di servizio appena oltre la frontiera di Gaggiolo e lì la verde è a 1,295 e il diesel a 1,472”.
Piccolillo spiega che alcune regioni hanno pensato di adottare delle contromisure per arginare il fenomeno, anche se finora non hanno ottenuto grandi risultati: “Per combattere l’esodo verso i distributori stranieri alcune regioni hanno adottato meccanismi di sconto. Con la carta regionale si ha diritto ad una riduzione, rispettivamente di 18 e 10 centesimi a seconda della distanza dal confine: ci sono fasce di territorio di 10 e 20 chilometri dalla frontiera”.