
BERGAMO – A Bergamo, in via dei Carpinoni, ha aperto una macelleria che si chiama “Macelleria di Yara“. Una scelta di cattivo gusto visto che a Brembate Sopra (in provincia di Bergamo) ancora non è stato cancellato il dolore per l’omicidio di Yara Gambirasio, di 13 anni.
Ma, come racconta l’Eco di Bergamo, Ali Elanany, titolare del negozio, si difende: la macelleria si chiama così perché quello è anche il nome di sua figlia, che a maggio compirà tre anni: la moglie Sama Abou Salma era quindi in dolce attesa quando la tragedia della tredicenne di Brembate si stava consumando.
“Io e mia moglie – spiega il titolare all’Eco di Bergamo – siamo rimasti colpiti dalla disgrazia che ha ferito la famiglia Gambirasio. In quel periodo mia moglie era incinta e così abbiamo deciso di chiamare la nostra bimba Yara. La nostra famiglia è musulmana, ma questa vicenda ha colpito i cuori di tutti gli italiani e non solo e anche noi non potevamo restare indifferenti di fronte a questo omicidio”.