Dal campo di calcio all’aula di tribunale. Un incidente avvenuto durante una gara di seconda categoria è infatti finito sul tavolo del giudice monocratico di Grumello del Monte, in provincia di Bergamo. La vicenda risale al 2004. Nel corso della partita Tavernola-Oratorio Costa Mazzate, V.F. e M.C. si sono scontrati durante il gioco. Entrambi sono finiti a terra. Mentre M.C. si stava rialzando, V.F. gli ha sferrato un calcio ai testicoli. Il giovane si è accasciato per il dolore, ma l’arbitro non si è reso conto di nulla e ha fatto continuare regolarmente il gioco.
Il giorno dopo M.C. è stato ricoverato in ospedale. I medici si sono accorti che la lesione era talmente seria da rendere necessaria un’asportazione di parte del testicolo colpito. E così, nei confronti di V.C. è stata sporta denuncia, poi diventata rinvio a giudizio e successivamente processo per lesioni gravi, perché la prognosi assegnata a M.C. era superiore a 60 giorni. Nel 2006 il processo è iniziato davanti a un giudice onorario. Ma una perizia medica presentata durante il dibattimento ha stabilito che la lesione era permanente e che le capacità riproduttive di M.C. si erano ridotte del 50%. Per questo motivo, il fascicolo a carico di V.F. è passato al giudice monocratico e l’accusa è stata modificata in lesioni volontarie pluriaggravate.
L’accusa ha chiesto una condanna a 9 mesi, sottolineando l’intenzionalità del colpo inferto. Mentre la difesa del giovane ha chiesto l’assoluzione, perché il fatto era accaduto durante un normale scontro di gioco. Dopo 18 udienze e tantissimi testimoni, il giudice monocratico ha stabilito che V.F. è colpevole. Lo ha infatti condannato a un anno di carcere, con sospensione della pena, e a un risarcimento di 30 mila euro. Ma la vicenda non è ancora chiusa. Sembra infatti che la difesa voglia presentare appello contro la sentenza.
