La bimba era poi stata trasferita a Brescia per essere curata. Il 10 aprile di quest’anno il caso era stato segnalato all’Asl di competenza “a fronte di nessuna scusa e giustificazione presentata ai genitori“, spiega l’associazione di tutela dei consumatori.
“Dalla direzione dell’Asl, nonostante il sollecito incontro svoltosi, non abbiamo avuto risposte sul come e sul perché dell’accaduto. Per questo motivo il 17 aprile, sempre con l’intento di non diffondere sfiducia nei confronti del sistema sanitario, abbiamo portato la questione a conoscenza dell’assessore alla Salute della Regione, auspicandone l’interessamento. Siamo a giugno e tutto tace”.