
BERGAMO – La lezione di religione non esiste più nella Scuola Svizzera di Bergamo. Al suo posto lezioni di etica che insegnino ai ragazzi valori universali, non indottrinati dalle religioni. Una scuola al servizio degli alunni e delle famiglie, siano essi atei, cattolici o musulmani. Una decisione che secondo la Diocesi ĆØ un errore, ma che il preside dell’istituto Friedrich Lingenhag difende.
Vittorio Ravazzini sul Corriere di Bergamo scrive:
“E’ una novitĆ che ha sorpreso alcuni genitori e pure la Diocesi quanto accaduto nella Scuola Svizzera di Bergamo di via Bossi 44, nel quartiere di Monterosso. Si tratta dellāunica scuola plurilingue di tutta la Bergamasca (comprende classi medie, elementari, e dellāinfanzia) dove oltre la metĆ degli iscritti sono italiani e lāorigine dellāaltra metĆ si distribuisce su diversi paesi dellāUnione Europea (soprattutto Germania e Svizzera)”.
Il preside dell’istituto spiega:
“Ā«Di fronte ad alunni cattolici, atei, o musulmani, abbiamo scelto di non scegliere, evitando di prendere posizione. I valori delle lezioni di etica sono universali, senza indottrinamenti. Lāora di religione cattolica assomigliava tanto al catechismo e non ĆØ un compito della scuola. I cattolici, ad esempio, possono rivolgersi alla parrocchia. Ci sono genitori che apprezzano questo modello laicoĀ»”.
Una decisione apprezzata dalle famiglie, ma che ha fatto infuriare la Diocesi, con Michele Cortinovis, responsabile dellāUfficio per lāinsegnamento della religione cattolica, che ha dichiarato:
“Ā«Siamo al corrente di quanto sta accadendo alla Scuola Svizzera, dal nostro punto di vista ĆØ sicuramente un passo indietro. Fino allo scorso anno scolastico in quelle classi entrava il curato di Valtesse, ma poi non ĆØ stata rinnovata la richiesta. Lāinsegnamento della religione e la catechesi, nella scuola pubblica sono da sempre due cose diverse, anche per regolamento. Andremo sicuramente a confrontarci con il preside, questa impostazione non ci soddisfaĀ»”.
La questione ĆØ complessa anche dal punto di vista normativo. Lāinsegnamento dellāora di religione cattolica ĆØ unāistituzione del concordato tra Stato italiano e Chiesa cattolica. Prevede che in tutte le scuole pubbliche italiane siano obbligatoriamente riservate lezioni settimanali (facoltative per gli studenti). Per quanto riguarda la Scuola Svizzera valgono altre leggi.
Se per la scuola italiani i patti tra Stato e Chiesa impediscono l’abolizione per l’ora di religione, a cui lo studente può rinunciare a partecipare, per la Scuola svizzera in Italia le leggi sono diverse:
“Sono sostenute, consigliate ed assistite dallāUfficio Federale per la Cultura, dai cantoni di patronato e dal Comitato per le Scuole Svizzera allāEstero. Anche se aprono in Italia, gli istituti seguono le regole del loro paese. Ā«La maggior parte delle scuole svizzere allāestero sono laiche, lo prevede la leggeĀ», sottolinea il preside. Ā«Questa scuola ĆØ da considerare non paritaria e quindi privata – spiega don Cortinovis -. Con tutta probabilitĆ , quindi, non sono obbligati a dare la possibilitĆ di avvalersi dellāora di religione cattolica. Sono in corso alcune verificheĀ»”.
