
BERGAMO – Il segretario della Cgil di Bergamo, Luigi Bresciani, è rimasto ferito al labbro dopo essere stato colpito da un uovo lanciato da un delegato durante il congresso della Fiom Cgil in corso ad Albino, in provincia di Bergamo.
Bresciani è stato colpito dall’uovo al volto e il labbro ha cominciato a sanguinargli. Il delegato che ha lanciato l’uovo è stato insultato e poi qualcuno è venuto alle mani. Bresciani non ha comunque lasciato la sala, anzi ha tenuto il suo intervento poco dopo. Intanto anche all’esterno si sono registrate delle tensioni e sul posto sono intervenute le forze dell’ordine.
Maurizio Landini, a nome della segreteria generale della Fiom-Cgil, ha commentato:
“Condanno, a nome personale e di tutta la segreteria nazionale della Fiom-Cgil, l’episodio provocatorio e violento di cui è stato vittima il segretario generale della Camera del lavoro di Bergamo, al Congresso della Fiom provinciale, da parte di un delegato al Congresso. Esprimo la mia stima personale e la mia solidarietà umana al compagno Luigi Bresciani, segretario generale della Cgil di Bergamo. L’atto commesso nei suoi confronti non è compatibile con i valori, la storia, la tradizione e la pratica quotidiana di confronto e democrazia che forma l’identità e l’essere della Fiom-Cgil”.
Susanna Camusso, segretaria della Cgil, ha definito il gesto di oggi un “episodio di gravità inaudita” ed è preoccupata dall’escalation di fatti simili:
“Nel condannare con forza l’aggressione a Luigi Bresciani e nel confermargli tutta la solidarietà della sua organizzazione, la Cgil nazionale, la Cgil Lombardia e la Camera del Lavoro di Bergamo esprimono la loro più profonda preoccupazione per il crescendo, che rischia di diventare incontrollabile e di offuscare il valore democratico del confronto e del dibattito congressuale in corso, di episodi di vera e propria provocazione che vanno isolati, colpiti, banditi dalla vita della Cgil”.
Secondo il sindacato, infatti, nelle ultime settimane ci sono stati precedenti che hanno alimentato
”un clima di odio e di intolleranza nel dibattito interno, con punte di violenza inaudita, verbale e non solo, completamente estranea alla storia e ai valori della Cgil. E’ intollerabile che si continui ad inquinare il nostro confronto congressuale con sospetti e accuse di ‘comportamenti antidemocratici’ o addirittura di ipotetici brogli”.