Bidello ucciso per 50mila euro, dopo tre mesi arrestati 8 romeni

Bartolomeo Casparrino (nel riquadro) e la sua casa

Per i risparmi di 27 anni, lo scorso 12 agosto, il bidello Bartolomeo Casparrino era stato ucciso: 50 anni, percosso e poi soffocato per non aver voluto confessare il nascondiglio dei suoi soldi. Una rapina, sfociata in omicidio, dietro alla quale ci sarebbe una donna arrestata oggi dai carabinieri insieme ad altre sette persone. Tutte di nazionalità romena. L’aggressione era avvenuta nel Casertano, a Vairano Patenora. Anche questa donna, considerata una figura centrale, era un’amica dalla vittima. Si frequentavano, anche se non avevano una relazione.

Incontri che, però, sarebbero bastati alla donna per farle capire che tipo di vita conduceva la vittima: una vita all’insegna del risparmio e, dunque, finalizzata a mettere da parte quanto guadagnato in 27 anni di lavoro. Una somma che sarebbe pari a 50mila euro. Da qui la decisione di coinvolgere altri suoi connazionali che vivevano al Nord. In attesa che gli inquirenti rendano pubblici i risultati delle indagini nella conferenza stampa di domani, ciò che appare certo è che la storia ruoterebbe proprio intorno alla donna.

All’indomani dell’efferato omicidio, in paese tutti rimasero tanto sconvolti quanto sorpresi per il fatto che la vittima fosse proprio Casparrino. Non era sposato, viveva con la mamma di 72 anni. Lo scorso 12 agosto in tre, volto quasi coperto, entrarono nell’abitazione del bidello. Salirono sul tetto, rimossero delle tegole e da lì entrarono in casa. Iniziarono le minacce e le resistenze dell’uomo. Da qui le botte, fino a quando i tre non soffocarono l’uomo, molto probabilmente con un cuscino.

La mamma del bidello, presente all’aggressione, più volte li supplicò di smetterla, fino quando non indicò loro il nascondiglio dei soldi, un vecchio baule. Ma era già troppo tardi: Casparrino era già morto.

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