VIAREGGIO – In una scuola elementare di un comune della Versilia un bambino è stato invitato dall’insegnante a togliersi la collanina con il crocifisso, obbligandolo a riporlo in cartella. La storia è raccontata dal Tirreno e dal Giornale.
“Il mio bambino – spiega la madre al Tirreno – è uscito a scuola con il crocifisso nella cartella. Da allora il bambino, rimasto comprensibilmente scioccato, non vuole più andare in quell’Istituto dicendo che la maestra è cattiva e non gli vuole bene. Per questo abbiamo già preso contatto con uno psicoterapeuta infantile a salvaguardia e tutela della salute di nostro figlio”. Ma la scuola fornisce un’altra verità e parla di equivoco: “Non è accaduto niente di tutto ciò”.
“Era il 26 ottobre – racconta l’insegnante di sostegno messa sotto accusa dai genitori dell’alunno – ed eravamo impegnate nell’inseriimento di uno studente con un handicap grave. Ho sentito il bambino utilizzare una serie di parole non proprio consone dal punto di vista religioso perché aveva il giubbotto a terra nel corridoio. Mi sono risentita, lo ammetto, e l’ho richiamato. Perché non ci si esprime in quel modo. Mai”.
“Una volta in classe – continua l’insegnante – il bambino ha mostrato un rosario bianco che aveva al collo, sotto il grembiule. Un suo compagno ha richiamato la mia attenzione dicendo ‘guardi, maestra, ma quella cosa lì si mette quando si va in chiesa…’. Io ho risposto che appunto, a maggior ragione, bisognava averne rispetto. Tutto qui”.
Intanto c’è stata una riunione insegnanti-dirigente scolastica, con telefonata ai genitori “per ricomporre”, come spiega ancora la maestra di sostegno. “Nel corso della giornata – dichiara il dirigente scolastico al Tirreno – abbiamo ricostruito i fatti. I registri parlano chiaro: da allora ad oggi solo nell’ultima settimana il bambino non è stato a scuola”.