ROMA – Il 3 gennaio a Roma è nato un bimbo affetto da nanismo, la sua mamma lo ha partorito e poi lo ha lasciato in ospedale. Adesso al Comune di Roma è arrivata una decina di offerte per prenderlo in adozione.
Lo scrive Maria Lombardi sul Messaggero, raccontando le storie di chi si è offerto per prendersi cura del piccolo e del suo male, disponibile a “trattarlo come un figlio”. Al vicesindaco Sveva Belviso sono arrivate tante e-mail e le trasmetterà ai servizi sociali.
“Potevo essere io quella mamma”, scrive una signora cui i medici fecero una errata diagnosi di “acondroplasia” al bimbo che portava in grembo. “Amavo così tanto quella creatura dentro di me che l’avrei accettata comunque fosse nata. Mia figlia è nata sana, era stato un clamoroso errore della scienza. E’ rimasta dentro di me la sensazione che un bambino che aveva bisogno di aiuto mi stesse aspettando. Capisco quella mamma, non condanno la sua scelta, ma forse posso fare qualcosa per quel piccolino”.
Ce n’è un’altra che ha tre figli e ha aperto “la casa e il cuore ai bambini con famiglie in difficoltà, siamo una famiglia a tempo”. Anche un’altra donna, mamma di due ragazzi, chiede il bimbo in affido “per evitare che sia mandato in una casa famiglia”.
Quando il bimbo uscirà dall’ospedale sarà il Tribunale a decidere se verrà affidato a una casa famiglia sotto tutela del sindaco o andrà in affido temporaneo.