Erano destinati ai “body builder” nelle palestre gli anabolizzanti sequestrati dai Carabinieri dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità di Trento. Un vasto traffico internazionale di sostanze proibite. Fiale e compresse venivano inviate sfuse tramite posta o internet dal Sudamerica, dai paesi balcanici e dall’Asia, ed erano confezionate in un laboratorio clandestino a sud di Bolzano. Alcuni referenti smistavano i medicinali ai personal trainer delle varie palestre, con l’obiettivo di farli assumere ai giovani atleti che si avvicinavano al body building in vista di gare e competizioni.
Le indagini, che sono scattate nel giugno del 2009 grazie a un’intercettazione telefonica, come spiega il capitano Costantino Meloni, comandante dei Nas di Trento, hanno portato a una massiccia operazione (denominata “transformers”) dei carabinieri in tutta Italia. Ventimila confezioni di anabolizzanti, per un valore di centomila euro, sono state sequestrate, e sedici persone sono state arrestate, con accuse che vanno dal traffico di sostanze anabolizzanti all’importazione illegale di farmaci, fino all’esercizio abusivo della professione medica, allo spaccio di sostanze stupefacenti, alla somministrazione pericolosa di farmaci. Nove persone fermate sono di Bolzano, quattro di Verona, e le restanti tre di Sondrio, Roma e Agrigento. Tutti gli arrestati fanno parte del mondo del body building: molti sono allenatori, altri gestiscono palestre. La maggior parte di loro ha trascorso un mese in Thailandia per allenarsi e assumere farmaci proibiti da inviare poi in Italia.
Oltre alle sedici persone sotto custodia cautelare, di cui otto ai domiciliari, altri ventisei body builder sono indagati. Fra questi c’è anche il commesso di una farmacia di Verona.
*Scuola di Giornalismo Luiss