Da un lato la condanna, dall’altro l’assoluzione: Vittorio Feltri รจ stato sospeso per sei mesi per le accuse a Dino Boffo, ma “salvato” per le presunte indiscrezioni a luci rosse su Fini e An. Dopo otto ore di riunione il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha deciso a maggioranza, cinque a tre, le sorti del direttore del quotidiano “Il Giornale”: ยซIl comportamento di Vittorio Feltri ha violato non solo la dignitร e l’onore del collega Boffo, ex direttore dell’Avvenire, ma ha anche compromesso il rapporto di fiducia tra stampa e lettoriยป.
Il provvedimento riguarda anche il caso di Renato Farina: Feltri, secondo l’Ordine lombardo, ha vanificato la radiazione definitiva dell’ ex vicedirettore del quotidiano di via Negri e senatore del Pdl (per il caso ‘Betulla’-Pio Pompa-Sisde), consentendogli di continuare a scrivere prima su “Libero” e poi sul “Il Giornale”.
Per le insinuazioni hard sul presidente della Camera, Gianfranco Fini, che riguardavano anche esponenti allora di primo piano di An la motivazione dell’Ordine Lombardo รจ stata: ยซNel caso specifico – si legge nella motivazione – ha agito nell’ambito del diritto di cronaca e criticaยป. In realtร la sanzione sarร sospesa fino alla decisione che si avrร in Appello.
Riguardo alla sospensione per il caso Boffo Feltri ha commentato amaramente: ยซร una sentenza ingiusta e sbagliataยป, annunciando tramite il suo difensore, l’avvocato Gabriele Fava il ricorso all’Ordine Nazionale.
ยซSe a Claudio Brachino hanno rifilato due mesi di sospensione per aver mostrato i calzini celesti di un magistrato, non stupisce che a me ne abbiano rifilati sei per aver osato parlare di Boffo dalla cintola in giรน – ha detto Feltri -. Mi dispiace di non essere un prete pedofilo o almeno un semiprete omosessuale o un conduttore di sinistra, ma di essere semplicemente un giornalista che non puรฒ godere, quindi, della protezione del vescovi nรฉ diventare un martire dell’informazioneยป.
Secondo il Consiglio dell’ordine lombardo, Feltri ยซha attribuito falsamente al tribunale di Terni informazioni non vere relative al collega Dino Boffo violando gli articoli 2 e 48 della legge istitutiva dell’ordine e la n.69 del 1963 e la carta dei doveri del giornalista che prevede la pubblicazione di notizie vere e verificate, il dovere dell’attendibilitร della fonte e la rettifica tempestiva in caso di notizie pubblicate inesatteยป. Vittorio Feltri si era difeso spiegando di aver scritto la veritร parlando della condanna per molestie e che sul caso non era mai arrivata la smentita, dato che aveva provveduto lui stesso a rettificare dalle colonne del “Giornale”.
