Bollate (Milano): cade in ospedale, lo operano ma muore. A giudizio dieci medici

MILANO – E’ caduto in ospedale contro un termosifone, è rimasto lì per molti minuti procurandosi un’ustione e poi è stato operato, ma i medici intanto non si sono accorti che soffriva di una grave insufficienza renale e, a 80 anni, è morto, dopo due mesi di agonia trascorsi da quella caduta. Con l’accusa di cooperazione in omicidio colposo dieci chirurghi dell’ospedale di Bollate, nel Milanese, sono stati rinviati a giudizio dal gup di Milano Gaetano Brusa.

L’anziano, il 27 dicembre del 2007, quando si trovava ricoverato nell’ospedale di Bollate per problemi neurologici, è sceso dal letto ed è caduto sbattendo contro il termosifone, rimanendo lì a terra a lungo prima di essere soccorso e procurandosi una ustione al fianco. Come ricostruito dalle indagini del pm di Milano Francesca Celle, è stato prima trasferito all’ospedale di Garbagnate e poi di nuovo a quello di Bollate nel reparto di chirurgia dove è stato operato per l’ustione, ma nel frattempo le sue condizioni stavano peggiorando per una grave insufficienza renale (documentata anche in una perizia delle indagini).

I medici però, secondo l’accusa, non si sarebbero accorti di nulla, fino alla morte dell’uomo, avvenuta il 20 febbraio 2008. Il gup ha invece prosciolto dalle accuse due infermieri e due medici, che non hanno avuto responsabilita’ nella vicenda del ricovero e della morte dell’anziano. Il processo per i 10 chirurghi verrà celebrato davanti alla quinta sezione penale di Milano. I familiari dell’uomo si sono costituiti parti civili, rappresentati dagli avvocati Daniela Silvestre e Alessandro Volpi.

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