Cronaca Italia

Bollettino coronavirus del 28 giugno: 83.555 contagi, 69 i morti. Tasso di positività scende all’11,6%

Bollettino coronavirus del 28 giugno 2022: sono 83.555 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 24.747.

I morti con Covid sono invece 69, in leggero aumento rispetto alle 63 di ieri.

Bollettino coronavirus del 28 giugno: 83.555 contagi, 69 le vittime

In tutto sono stati eseguiti, tra antigenici e molecolari, 717.400 tamponi, con il tasso di positività all’11,6%, in netto calo rispetto al 24,5% di ieri.

Sono invece 237 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 3 in più di ieri. Gli ingressi giornalieri sono 40. I ricoverati nei reparti ordinari sono 6.035, ovvero 162 in più di ieri. 

Bollettino coronavirus del 28 giugno: i dati della pandemia ad oggi

Gli attualmente positivi sono 773.450, quindi 34.599 in più nelle ultime 24 ore.

In totale sono 18.343.422 gli italiani contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 168.234. I dimessi e i guariti sono 17.401.738, con un incremento di 49.493. 

Bollettino coronavirus 28 giugno, Agenas: “Terapie intensive +1% in 24 ore”

Dopo oltre tre settimane di stabilità, sale di un punto percentuale nell’arco di 24 in Italia, tornando al 3%, la percentuale di posti nelle terapie intensive occupata da pazienti con Covid-19, lo stesso valore che segnava esattamente un anno fa, quando però di questi tempi girava una variante molto meno contagiosa. E’ quanto emerge dai dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 27 giugno 2022, pubblicati oggi.

Ricoveri in terapia intensiva, in aumento ma sotto il livello di allerta

La percentuale, a livello nazionale e regionale, resta comunque ampiamente sotto il livello d’allerta. Nel dettaglio, in base al monitoraggio giornaliero, l’occupazione dei posti nelle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19, cresce nella provincia autonoma di Bolzano (2%) e Piemonte (2%) mentre cala in Lazio (6%) e Molise (3%).

E’ invece stabile in 15 regioni o province autonome: Abruzzo (al 2%), Basilicata (1%), Calabria (3%), Campania (4%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (5%), Liguria (2%), Lombardia (1%), Marche (1%), Puglia (2%), Sardegna (3%), Sicilia (3%), Toscana (2%), Umbria (2%) e Veneto (2%). Nella provincia autonoma di Trento (0%) e Valle d’Aosta (0%) la variazione non è disponibile.  

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Maria Elena Perrero