Bologna, con la scusa del gelato palpeggia una bambina: condannato

BOLOGNA, 19 LUG – Il Tribunale di Bologna, presieduto da Grazia Nart, ha condannato con il rito abbreviato a due anni e otto mesi, per violenza sessuale, un settantenne lombardo che lo scorso anno nel capoluogo emiliano – secondo l'accusa – porto' la bambina dell'amica che sua figlia stava ospitando a Bologna a prendere un gelato e poi le tocco' le parti intime. Il Pm Laura Sola aveva chiesto tre anni.

La sentenza prevede anche una provvisionale di 30.000 euro (5.000 euro a testa per i due genitori e 20.000 per la bambina) oltre che l'interdizione dai pubblici uffici. La bambina costretta a subire i toccamenti all'epoca dei fatti aveva dieci anni. L'uomo, che e' stato in aula al processo ma senza fare dichiarazioni ai giudici, e' dal settembre 2010 agli arresti domiciliari nella sua abitazione, in Lombardia.

L'episodio al centro della vicenda accadde il 2 luglio 2010. In quel periodo l'uomo era a Bologna a trovare la figlia. Negli stessi giorni la figlia ospito' l'amica, che vive in un'altra citta', con il marito e la bambina dopo che il figlioletto, mentre stavano per partire dall'aeroporto di Bologna, si era rotto un braccio ed era stato ricoverato in un ospedale del capoluogo emiliano. Il 2 luglio, appunto, verso le 23 l'uomo si era offerto di portare la bambina a prendere un gelato. Al ritorno la madre aveva notato un'espressione strana da parte della piccola e le aveva chieste cosa avesse. L'uomo era subito intervenuto dicendo che la bambina era preoccupata per il fratellino in ospedale. Ma la ragazzina aveva cominciato a piangere, poi in un'altra stanza aveva riferito alla madre che l'uomo le aveva parlato di sesso e l'aveva toccata nelle parti intime. La donna aveva raccontato cosa era successo all'amica (che – secondo il racconto della madre della bambina – si era messa le mani sul viso quasi sapesse che non era la prima volta che il padre faceva un gesto simile), poi aveva preso la piccola e l'aveva portata via in auto.

La madre della bambina mostro' agli inquirenti anche una serie di sms ricevuti successivamente dall'amica, da cui si evinceva come l'uomo avesse confessato alla figlia il comportamento riferito dalla piccola. L'amica non confermo' pero' di aver ricevuto la confessione dal padre.

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Elisa D'Alto