BOLOGNA – Un permesso handicap privo di documentazione – quello della madre 68enne di Marilena Molinari, la disabile già indagata nelle vicenda dei pass ai giocatori del Bologna – a cui risultano associate le targhe di vetture di tre rossoblù, Viviano, Portanova e Mudingayi, e due targhe di auto della moglie di un altro giocatore, Perez.
Gran parte delle 10 targhe totali associate al permesso della donna sono state inserite da Gianluca Garetti, impiegato della Coopertone, la cooperativa che ha avuto in appalto dall'Atc il rilascio dei permessi. Garetti è già indagato a sua volta, anche per corruzione. L'inchiesta del Procuratore aggiunto Valter Giovannini e della Polizia municipale continua a fornire sviluppi. L'ultimo è appunto quello del permesso della madre di Marilena Molinari che non risulta giustificato da documentazione. Al pass della stessa Marilena, che sbriga pratiche per i rossoblù (compresi i pass), sono associate targhe di giocatori del Bologna. La madre ha subito un investimento nel 2007 ed ha riportato postumi permanenti.
Il suo pass poteva quindi sembrare giustificato. Ma quando gli accertamenti sono andati a fondo hanno scoperto che non risulta nessuna documentazione, nessuna procedura, né alla Ausl né nel faldone della Coopertone dove ci sono le pratiche dei pass di quel tipo. Peraltro la donna non ha chiesto il pass per se stessa. Ha la patente, ma l'auto che possedeva risulta demolita. Intanto sul fronte dei permessi di residente temporaneo (durata tre mesi) che sarebbero stati dati senza documentazione a nove giocatori del Bologna, è risultato che la moglie di Di Vaio lo ha avuto 10 volte, le prime quattro regolarmente. Quasi tutti i giocatori che hanno avuto i permessi temporanei avevano, appunto, le targhe associate a permessi handicap e in questo modo potevano accedere al centro, alla 'T' sotto le Due Torri, e percorrere le preferenziali. Ma in questo modo non potevano parcheggiare in centro.
Così per parcheggiare si sono dotati dei permessi temporanei di residenti, ma in quasi tutti i casi senza la necessaria documentazione. Peraltro sono quasi tutti abitanti nel centro di Bologna. L'impiegato della Coopertone, Garetti – che risulta ancora in servizio – è indagato proprio per la vicenda dei permessi dubbi da residente temporaneo in centro città rilasciati a giocatori del Bologna. A suo carico è stato ipotizzato il falso materiale commesso da pubblico ufficiale. Nella prima tranche dell'inchiesta, quella che poi ha dato il via alle verifiche che hanno portato anche ai rossoblù, Garetti era indagato per corruzione, falso in certificazione e truffa ai danni del Comune di Bologna. Marilena Molinari è indagata con Di Vaio per una quarantina di multe fatte annullare.
Le ipotesi di reato sono falso ideologico in atto pubblico commesso da un privato, e la truffa continuata ai danni del comune.