Bologna, pass invalidi sospetti: nei guai 9 calciatori

BOLOGNA – Permessi da residente temporaneo in centro città dubbi (cioè privi della necessaria documentazione) per poter così parcheggiare nell'area ztl, senza incorrere nelle multe, sarebbero stati esposti sulle auto di otto-nove calciatori rossoblu e di alcuni loro familiari.

E' questo l'ultimo sviluppo dell'inchiesta condotta dal Procuratore aggiunto del capoluogo emiliano Valter Giovannini che aveva già portato a scoprire che le targhe di alcuni giocatori del Bologna sono legate a permessi handicap. Ma, visto che con la targa legata al pass invalidi si può solo accedere in centro senza poter parcheggiare, i giocatori si sarebbero dotati anche del contrassegno di residente temporaneo, in linguaggio burocratico definito 't7'. Non c'è, allo stato, nessuna nuova iscrizione sul registro degli indagati (fino ad ora tra i calciatori è indagato solo Marco Di Vaio per una vicenda di multe cancellate), anche se potrebbero essere imminenti.

A seconda di quello che viene definito l'elemento psicologico del reato, se viene constatata la buona fede non ci sarà l'iscrizione, altrimenti potrebbe essere ipotizzato il concorso della formazione della falsa certificazione. I permessi sospetti, scovati dagli investigatori della Polizia Municipale, riguardano Viviano, Portanova, Mutarelli, Mudingayi, Morleo, Esposito, Moras, Di Vaio e Paonessa (quest'ultimo passato al Cesena).

L'unica posizione che – in base alla carte – potrebbe risultare giustificata è quella di Di Vaio e di sua moglie visto che aveva attivato una pratica di residenza temporanea. Quindi la sua posizione viene verificata meglio. Per gli altri, peraltro residenti quasi tutti in centro, non sono state trovate le pratiche. Un paio, Viviano e Mudingayi le hanno avviate ad aprile, lo stesso mese in cui è scoppiato il caso pass invalidi.

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Elisa D'Alto