PARMA – Ancora una vittoria di Confconsumatori relativa ad un acquisto di bond Cirio fatto nel febbraio 2001 da una risparmiatrice, poi deceduta nel corso del giudizio. Questa volta e' stato il Tribunale di Parma a condannare un istituto di credito al risarcimento dei danni (24.743,18 euro) derivanti dall'acquisto di titoli Cirio e quantificati nella somma investita, detratte le cedole incassate, oltre interessi e spese di lite. Per il Tribunale l'Istituto di credito non aveva tenuto conto dell'inadeguatezza dell'operazione per l'investitrice, inadeguatezza derivante dal fatto che la donna, in sede di assunzione del profilo di rischio, aveva dichiarato una 'bassa propensione'.
L'inadeguatezza era stata comunicata proprio dalla banca all'investitrice nell'ordine di acquisto, il che imponeva che a quest'ultima venisse chiesta in forma scritta la manifestazione di voler comunque procedere all'investimento. Di qui, per il Tribunale, la violazione della disposizione e l'obbligo a carico della banca di risarcire il pregiudizio arrecato alla donna. risparmiatrice, purtroppo deceduta nel corso del giudizio.
''Ancora una sentenza importante – commenta l'avv.Giovanni Franchi, legale Confconsumatori, che ha difeso in giudizio l'investitrice senza comunicare il decesso cosi' da affrettare la decisione – perche' il Tribunale di Parma, come gia' era stato fatto dalla Corte d'appello di Bologna in un caso analogo, ha affermato che le obbligazioni Cirio gia' nel 2001 erano titoli pericolosissimi''.
