NOVARA – Un padre di 42 anni e il figlioletto di nove anni sono gravi in ospedale per le ferite causate dall'uomo che, in un raptus di follia, ha prima accoltellato il bambino poi tentato di uccidersi con la stessa arma.
Quando i soccorritori sono arrivati nella casa di Borgo Ticino (Novara) hanno trovato Calogero Costa e il piccolo riversi a terra in tantissimo sangue. Per questo c'e' chi ha pensato che fossero morti ed e' circolata la notizia della tragedia. Invece, erano entrambi feriti. Il piu' grave e' il piccolo, ricoverato in Rianimazione per le ferite causate dalle coltellate inferte.
L'uomo, noto alle forze dell'ordine, ha colpito ripetutamente il figlio, poi ha rivolto il coltello contro di se', cercando di togliersi la vita. E aveva aperto anche i rubinetti del gas.
Proprio l'odore di gas ha fatto si' che la tragedia venisse scoperta in tempo: un vicino di casa si e' preoccupato e ha dato l'allarme.
Quando vigili del fuoco, carabinieri e operatori del '118' sono giunti sul posto hanno scoperto che padre e figlio ancora vivi. Calogero Costa e' stato trasportato all'ospedale di Borgomanero, il bambino a Novara dove nelle prossime ore verra' sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
Sono gravi anche le condizioni del genitore. Pare che all'origine del tentato omicidio-suicidio vi sia la difficile situazione familiare dovuta a una separazione tutt'altro che facile. L'uomo ha lasciato una lettera definita 'farneticante' dagli inquirenti, in cui manifesta chiari propositi di suicidio. Ospitando il bambino (l'affidamento dei figli e' congiunto), ha deciso prima di uccidere lui e poi di farla finita. Solo per un caso il progetto e' fallito.
