Secondo quanto riferisce la Digos, nell’imminenza degli attentati i due pachistani, usando l’identità di una persona ignara, avrebbero effettuato dall’agenzia di money transfer bresciana, ora sotto sequestro, una rimessa di denaro per pagare l’account di un servizio di telecomunicazioni VoIP, sulla rete internet, utilizzato da soggetti in contatto con gli attentatori di Mumbai. L’attività di indagine è stata condotta dalla Digos sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Brescia e della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione – Servizio Centrale Antiterrorismo, e svolta in collaborazione con la Guardia di Finanza.
Arrestati altri due pakistani, indagati per associazione a delinquere finalizzata a favorire l’immigrazione clandestina; mentre un terzo, anch’egli implicato nel traffico di esseri umani, si è reso irreperibile ed è attivamente ricercato.