BRINDISI – Al quartiere Sant’Elia di Brindisi, quello con il più alto tasso di pregiudicati in città, qualcuno alla finestra ha gridato mentre passava la polizia: “A noi dovete darcelo. Anzi dovete sperare che non lo troviamo prima noi. Perché noi, a quello schifoso, il processo glielo abbiamo già fatto”. Una voce che rimbalza sui giornali e che esprime l’umore che si respira in città. Ovvero, quello di una caccia all’uomo. Scatenata da quando sui giornali è comparso il fotogramma del presunto killer immortalato dalle telecamere di un chiosco davanti alla scuola Morvillo-Falcone il giorno dell’attentato. Ora in città tutti cercano ossessivamente un uomo sui 55 anni, con la mano destra offesa e competenze elettrotecniche. Non è un caso che il procuratore Antimafia Piero Grasso si sia rammaricato della diffusione di quelle immagini.Nelle ultime ore sono state 60 le testimonianze agli inquirenti: 60 persone che giurano di aver riconosciuto l’assassino. Peccato che 60 persone abbiano indicato altrettanti sospetti.
Ora le indagini si stanno concentrando su tutte le persone della zona che corrispondono all’identikit dell’assassino, ma la “febbre” intorno al caso non aiuta le cose. Ecco perché la procura ha scelto di non liberare dal segreto il video integrale delle telecamere del chiosco davanti alla scuola.