Brindisi, violentò ragazza di 15 anni, boss lo fece uccidere: arrestato

BRINDISI – Fu ucciso a sprangate, con una mazza di ferro, il 16 giugno 2009 per punirlo del fatto che aveva relazioni sessuali con ragazzine, e soprattutto per aver violentato una di loro, una quindicenne, mettendola anche incinta. Questo, secondo gli investigatori, il movente che scatenò l'uccisione di Giancarlo Salati, 62 anni, compiuta nella sua abitazione, nel centro storico di Mesagne (Brindisi) con una violenza della quale restarono tracce in tutta la piccola casa.

Salati aveva precedenti penali per furti, ma anche per sfruttamento della prostituzione. Ma per uno dei potenti capiclan della Sacra corona unita, Massimo Pasimeni, secondo gli investigatori, il suo reato più grave era quello di andare con minorenni e di averne violentata una e averla messa incinta. Per questo, Pasimeni avrebbe ingaggiato tre persone e fatto uccidere Salati a bastonate.

L'aggressione avvenne nel tardo pomeriggio del 16 giugno 2009. Giancarlo Salati stava nella casetta nel centro storico dove viveva da solo, in via Mauro Capodieci: fu colpito con violenza, a quanto constatarono i medici, almeno 16 volte, anche sulla testa, fino a rompergliela. Fu lasciato in fin di vita e fu lui stesso a chiedere aiuto, chiamando la figlia alla quale mormoro' di essere caduto per le scale. L'uomo morì dopo un giorno e mezzo di coma nell'ospedale Perrino di Brindisi, dove era stato ricoverato per politrauma contusivo e emorragia cerebrale.

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Alessandro Avico