Cronaca Italia

Buona Pasqua, anche se di buono c’è poco. E l’uovo minaccia pessime sorprese

Dispiace sporcare speranza e augurio di Buona Pasqua con l’evidenza tangibile dell’esserci in giro poco davvero di buono. La guerra in Europa si allunga nel tempo e si allarga nelle proporzioni. Entra nel novero delle possibilità concrete, remote ma concrete, anche l’uso di armi atomiche cosiddette di “teatro”. Le conseguenze economiche della frattura a livello planetario tra Russia e Occidente presto e inevitabilmente diventeranno graffi se non ferite sulla vita quotidiana di tutti noi. Aggiungere, per fortuna su scala minore di drammatica incidenza, l’illusione che la pandemia sia finita. Agitare il tutto in una enorme vasca di pubblica e privata inconsapevolezza del senso, quantità e qualità di ciò che accade (solo in Italia si discute della guerra con le stesse modalità, posture e categorie concettuali con cui si affronta il dibattito sulle cause per cui non siamo andati ai Mondiali di calcio). Insaporire il tutto con una buona dose recitazione a parti fisse tra il cosiddetto Palazzo e la cosiddetta Gente (il titolo etero della immutabile piece è Arpagone e gli Indomabili Questuanti)…E avrete uno strano, anzi stralunato pubblico conversare di cui l’esempio più stralunato è l’editoriale de Il Fatto che sollecita e incita a disfarsi del governo Draghi. Altro esempio: l’indignato levarsi di maestranze e mestieri addetti, insomma l’indotto delle processioni pasquali che non tollera rinunce e limiti all’ammassarsi, neanche ci fosse stata e ci sia una pandemia. Comunque Buona Pasqua a noi, nonostante noi.

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Mino Fuccillo