Incassarono una tangente in salumi, due carabinieri ai domiciliari nel Barese

Due carabinieri – il maresciallo Vito Maniscalchi e l’appuntato Luigi Lops – sono stati posti agli arresti domiciliari per concussione per aver preteso da un macellaio in pensione di Locorotondo (Bari) una busta di salami.

Secondo l’accusa – in cambio della tangente in salumi i due carabinieri hanno assicurato all’uomo che non avrebbero proceduto al sequestro degli insaccati che, a giudizio dei due militari, erano stati preparati violando le norme igieniche.

Della vicenda si è saputo al termine dell’interrogatorio di garanzia dei due militari, che sono stati arrestati giovedì 15 aprile  al termine di indagini compiute dai loro stessi colleghi, coordinati dal pm inquirente del tribunale di Bari Francesco Bretone. I fatti risalgono al dicembre 2009.

Secondo quanto accertato dall’accusa, i due militari, all’epoca dei fatti in servizio nella stazione di Locorotondo, compirono di notte una perquisizione senza mandato dell’autorità giudiziaria in casa del macellaio al quale dissero di essere alla ricerca di un carico di agnelli rubati. Con questo pretesto, costrinsero l’uomo ad aprire un magazzino che era nella sua disponibilità e scoprirono che all’interno vi erano dei salami che il macellaio aveva confezionato. Uno dei due carabinieri disse all’uomo che avrebbero dovuto procedere al sequestro degli insaccati perché erano state violate le norme igieniche; l’altro collega, approfittando dell’assenza del commilitone che fingeva di essere il più severo dei due, confidò al macellaio che per evitare il tutto avrebbe potuto consegnare loro una busta di salami, cosa che il macellaio fece.

L’uomo, però, poco tempo, dopo denunciò i militari e fece partire le indagini. L’inchiesta del pm Bretone ha accertato anche che nel verbale stilato dai militari fu scritto che nei confronti del macellaio era stata compiuta non una perquisizione ma controlli amministrativi, peraltro vietati nelle ore notturne tranne casi eccezionali.

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Emiliano Condò