CREMONA – Le società , ma anche i calciatori. Chi rischia (e quanto) nel processo calcio scommesse? Se la giustizia sportiva confermerà i criteri utilizzati nella prima tranche del processo, già a marzo Lazio, Atalanta, Lecce, Genoa, Novara e Chievo rischiano di vedere la classifica peggiorare un bel po’. Poi ci sono i calciatori che rischiano la carriera. Soprattutto quelli più citati nelle carte sui quali il procuratore federale Palazzi dovrà decidere cosa fare.
Stefano Mauri. “Sono ultra sereno. È tutto assolutamente ok. Mi piacerebbe poter parlare al mondo, ma, come potete immaginare, non posso farlo per ovvie ragioni”, ha scritto il calciatore della Lazio sul suo sito internet. Per l’accusa Mauri è il “tramite” tra la squadra e gli zingari in due diverse partite (Lazio-Genoa 4-2 e Lecce-Lazio 2-4). Il suo nome è stato tirato in ballo dal pentito Gervasoni, considrato piuttosto attendibile.
Omar Milanetto. Il giocatore del Padova, ex Genova, è accusato di essere stato l’uomo di riferimento degli Zingari nella combine Lazio-Genoa.
Luciano e Sergio Pellissier. I due giocatori del Chievo sarebbero stati gli uomini in contatto con i fratelli Cossato.
Daniele Corvia. Il giocatore del Lecce è indagato con l’accusa di essere stato il tramite di Paoloni per contattare la squadra salentina in occasione della partita con l’Inter.
Quelli del Bari. Sono cinque i calciatori che lo scorso anno giocavano nel Bari. Masiello, Parisi, Rossi, Bentivoglio e Padelli secondo il pentito Gervasoni avrebbero partecipato alla combine di Palermo-Bari 2-1.
Marco Di Vaio. Il capitano del Bologna avrebbe pagato alcuni assegni a un uomo dell’entourage di Signori. Per gli investigatori potrebbe trattarsi di pagamenti per scommesse. Non è un reato, ma i tesserati non possono giocare. I diretti interessati hanno spiegato che si trattava in realtà di utenze, essendo Di Vaio un inquilino dell’amico di Signori.